Se in una notte d’estate vi capita di intravedere una processione di lanterne lungo la strada, potreste esservi imbattuti nella Hyakki Yagyō ovvero la Marcia dei Cento Spettri.
Lo scorso fine settimana si è tenuto a Treviso il Nipponbashi Matsuri, un festival giapponese direttamente ispirato alla tradizione dei matsuri (祭) nipponici. Fulcro di questa manifestazione culturale, insieme al Tōrō Nagashi (灯籠流し) di cui parleremo in un’altra occasione, è la Hyakki Yagyō (百鬼夜行) ovvero la Marcia dei Cento Spettri.
Secondo la leggenda, durante le notti d’estate, cento demoni tra cui oni (鬼), yōkai (妖怪), bakemono (化け物), yūrei (幽霊) e altre creature soprannaturali, lasciano la loro dimora e si riversano lungo le strade dei villaggi e delle città in uno spettacolo di totale pandemonio. A capo della parata, a guidare i cento spettri, c’è Nurarihyon, uno yōkai dalle sembianze di un uomo anziano con la testa pelata e sproporzionata rispetto al resto del corpo.
Si dice che chiunque sia così folle da voler uscire durante il passaggio della marcia o sorpreso a guardarla dalla finestra, venga ucciso o fatto sparire per sempre. Secondo lo Shūgaishō (拾芥抄), un’antica enciclopedia medievale, esistono due modi per evitare tutto questo, rimanere chiusi in casa fino al completo passaggio della parata oppure recitare queste parole magiche: KA-TA-SHI-HA-YA, E-KA-SE-NI-KU-RI-NI, TA-ME-RU-SA-KE, TE-E-HI, A-SHI-E-HI, WA-RE-SHI-KO-NI-KE-RI (カタシハヤ, エカセニクリニ, タメルサケ, テエヒ, アシエヒ, ワレシコニケリ).